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Assisi Taiji 2024

Evento Nazionale promosso ed organizzato dal Comitato CSI Regione Umbria

Il progetto Assisi Taiji Festival prende spunto dal grande evento “ROMATAIJI” che si è volto a maggio 2010 presso lo Stadio Dei Marmi a Roma. Ideato e organizzato da Sergio Casavecchia che ne ha curato gli interventi, la comunicazione social/web con la collaborazione di Fiwuk, CSI ed il patrocinio dell’assessorato allo sport di Roma Capitale. Roma Taiji ha dato luogo ad eventi formativi, convegni ed esibizioni che hanno coinvolto 500 praticanti provenienti da tutta Italia e dalla vicina Svizzera. L’evento è stato seguito da testate giornalistiche e canali televisivi. È possibile vedere una sintesi su YouTube:

 

 https://youtu.be/IDalBp5ttm8?si=Lj_AbrMqhMiu30-d

 

Assisi Taiji Festival

Assisi Taiji sarà un’insieme di eventi ed attività che si svolgeranno nell’arco di tre giorni  dal venerdì alla domenica. Prevede la fase finale del campionato Nazionale Wushu per varie fasce di età e discipline.

Stands espositivi delle asd, associazioni e discipline rivolte al benessere, editoria ed altro.

Varie opportunità dei partecipanti di partecipare a corsi di formazione ed aggiornamento con i vari Maestri e formatori presenti all’evento.

Convegni sul tema Taiji e benessere psicofisico. Taiji e terza età, Taiji come prevenzione di patologie e riabilitazione motoria

Opera Teatrale “il Fiore e la Spada” Poesie, musica e discipline della tradizione culturale cinese

 organizzata e diretta da Maria Rosaria Omaggio (testimonial e presentatrice dell’intero evento Assisi Taiji) 

Possibile passaggio dell’evento su Rai3 TG3

Domenica mattina esibizioni corali sulla piazza antistante la basilica e chiusura event

Possibili date per l’evento

Aprile

dal 12 al 14

dal 26 al 28 

Maggio

dal 10 al 12

dal 17 al 19

dal 24 al 26

 

Guarda il programma: info Assisi Taiji

 

Approfondimenti Mensili Stili Interni

Nei quattro incontri che vanno da ottobre a marzo 2024 saranno dedicati allo studio e approfondimento del programma di base Taiji stile Yang, che ogni insegnante tecnico deve conoscere come disposto dal vigente Regolamento Tecnico.. Ampio spazio sarà dedicato allo studio delle antiche tecniche Daoiste originali di Qi Gong. Completano i corsi la didattica sul Daoismo e le terminologie Taiji.Qigon

DATE:

28 e 29 ottobre 2023

25 e 26 novembre 2023

24 e 25 febbraio 2024

23 e 24 marzo 2024

LUOGO: Ficulle (TR)

SOGGIORNO: presso strutture e agriturismi del territorio

SCRIZIONE attraverso i seguenti contatti

Tel.: 348 2637075

E-mail: info@iwua.it

Modulo contatto: https://www.iwua.it/contatti-2/

L’ISCRIZIONE AGLI STAGE, DEVE PERVENIRE ENTRO IL 20 OTTOBRE 2023

 

Programma per 4 incontri

Programma Taiji

  • Tàijíquán fondamentali/Jibengong
  • Tàijíjian fondamentali/Jibengong
  • Tàijíquán – Forme 8, 16, 24
  • Tàijíjian – Forma 32

Programma Qi Gong

  • Didattica – Qì Gōng 气功 – Gli esercizi di qigong daoisti dall’alchimia alla medicina moderna
  • Wǔqínxì 五禽戲 – Serie daoista dei 5 animali (马王堆,                   Mǎ Wángduī)
  • Bā duàn jǐn 八段锦
  • Yì jīn jīng 易筋经
  • Dǎoyǐn 导引                    .
  • Didattica – Lingua: Terminologie specifiche di Taiji e Qigong

 

Scarica il programma completo in pdf:  Mensili 2023-2024

 

Formazione ed esami CSI settembre 2023

Programma:

Formazione/aggiornamento Qigong/Taijiquan

Aggiornamento Qigong:
• Shi’èr duàn jǐn: anche conosciuti come “文八段锦” wén bā duàn jǐn.

• Yìjīnjīng 易筋经: serie di 12 tecniche terapeutiche di Qìgōng che lavorano sulla flessibilità dei tendini e sull’attivazione dei centri energetici.

Aggiornamento Taiji:

Analisi tecnica e pratica della forma 24

Adesioni entro
 26 agosto 2023
 – Tel. 348 2637075 – Mail: infoi@wua.it

Agli iscritti sarà trasmesso link di iscrizione alla piattaforma CeAF/CSI, informazioni per gli esami, materiale didattico in formato pdf

Data: 2 – 3 settembre 2023 dalle ore 9:00 alle ore 18:00

Luogo: Ficulle TR

Finalità/Costi:

  • Corso di aggiornamento
    con rilascio crediti formativi per mantenimento qualifiche 2024 – 90,00€
  • Esami di grado:

• Cintura Nera 1° Duan – 90,00€

• Cintura Nera 2° Duan – 110,00€

• Cintura Nera 3° Duan – 130,00€

Esami di qualifica:
• Allenatore – 90,00€
• Istruttore – 120,00€
• Maestro – 150,00€

Scarica la locandina: Formazione settembre 2023

 

Il Feng Shui

La teoria e le regole del Feng Shui. (di Romina Quatela)

 

Feng shui in cinese significa letteralmente “vento e acqua”. Il vento è il cielo, l’aria che trasporta le nuvole gonfie di pioggia, l’acqua senza la quale ogni creatura del Pianeta non potrebbe sopravvivere. L’antica disciplina del feng shui è considerata, appunto, indispensabile ed è un insieme di pratiche di lettura e di interpretazione del paesaggio, delle forme delle costruzioni e degli spazi interni agli edifici, allo scopo di evitare gli influssi negativi di varia natura che possono colpire le costruzioni e l’uomo.

Una delle principali scuole di pensiero è quella che pone le origini del feng shui nell’astrologia, ed in particolare nel Ki delle 9 stelle, anch’esso basato sui principi di Yin e Yang. Questo oroscopo consta di 9 numeri,associati ai 5 elementi (fuoco, terra, metallo, acqua, legno), ognuno dei quali corrisponde ad una direzione. Il fuoco è associato al Sud, e sta ad indicare la luminosità, la creatività e l’estro, lo spirito. L’acqua è associata al Nord e riguarda il riposo, l’interiorità e i rapporti interpersonali. Il metallo al Nord-Ovest e all’Ovest e riguarda l’organizzazione, le attività finanziarie, gli investimenti. La terra al Nord-Est e al Sud-Ovest e riguarda il governo, il sociale, l’alimentazione e la salute. Il legno all’Est e al Sud-Ovest e riguarda i viaggi, il commercio, le invenzioni e l’informatica.

Le origini del feng shui, per quanto incerte, appaiono antichissime e sono state scoperte delle tombe risalenti al Neolitico che sembrano seguirne i principi nella costruzione. I progressi nella conoscenza dell’insieme delle arti che concorrono al feng shui vengono tradizionalmente attribuiti a sovrani mitici quali Fu Hsi e Huang Di. Nei secoli che precedettero i primi imperatori della dinastia Qin il feng shui, chiamato Ka Nyu (“studio della Terra”), faceva parte delle arti divinatorie di cui si occupavano consiglieri politici e militari. Altri autori però lo riportano fino ai tempi della dinastia Xia con l’osservazione dei gusci di tartaruga nel quadrato lo shu scoprendo insieme anche l’I Ching, l’astrologia e la numerologia cinese.

Trovò una prima sistemazione e definizione organica nel fondamentale Zang Shu (“il libro delle sepolture”) di Guō Pú (郭璞, 276-324). L’autore descrive come l’energia del Drago (il Qi) scende dalle montagne, disperdendosi attraverso i venti, e si arresta dinanzi a uno specchio d’acqua, dove si raccoglie e condensa. L’energia vitale benefica è quindi il risultato di un equilibrio di forze, creata dalla presenza di elementi e conformazioni paesaggistiche che creano i presupposti per la “fortuna” di un luogo o edificio.

Le regole del feng shui

Le pratiche di lettura del feng shui sono parte integrante della formazione di chi si occupa di architettura e nelle culture antiche, insieme ai concetti estetici di “bello” e di “armonia delle proporzioni” e a quelli economici legati allo sfruttamento del territorio e delle sue caratteristiche, si sono strettamente legate alla pratica della geomanzia, ovvero del rispetto degli equilibri sottili (energie della terra, telluriche ed energie del cielo, cosmiche) allo scopo di rendere favorevoli agli insediamenti umani le energie del luogo.

I principi del feng shui ci aiutano ad arredare per creare armonia negli spazi interni ed esterni © Nidia Dias/Unsplash

Consigli per arredare casa con il feng shui

Secondo questa antica disciplina cinese la relazione casa-uomo identifica l’aspetto vibratorio delle strutture energetiche in cui sono identificabili campi di energia sottile ai quali viene riconosciuta la caratteristica di costituire uno schema dentro cui scorre un’energia vitale collegata a tutte le forme di vita. Lo spazio in cui si vive e lavora così analizzato diventa contenitore che si adatta alla nostra personalità e alle attività che si svolgono; nel rispetto delle leggi che armonizzano forme, funzioni e sostanze di tutta la materia così costituita.

Camera da letto

Feng shui nella camera da letto: il luogo migliore per la camera da letto si trova il più lontano possibile dall’ingresso principale e dalla strada, oltre la linea mediana dell’edificio, magari davanti a un tranquillo paesaggio naturale. Se invece la camera da letto è sul davanti uno specchio appeso di fronte alla porta, dietro la linea mediana della casa, “spingerà” la stanza indietro.

Il feng shui attribuisce molta importanza alla disposizione della camera da letto. Il letto dovrebbe essere collocato trasversalmente, con la testata orientata verso est. La posizione ottimale è nell’angolo diagonalmente opposto all’entrata. In modo tale da non avere mai testa o piedi che puntino direttamente verso l’ingresso della stanza.

Colori

  • Il verde è il colore delle piante e della natura, simboleggia la crescita e lo studio.
  • Il rosso rappresenta la vita animale e l’apprendimento; è di buon auspicio specialmente unito al nero.
  • Il giallo è in relazione alla vita sul pianeta e rappresenta la longevità e il buon umore.
  • Il bianco è il colore legato al denaro ed è usato nei luoghi pubblici per richiamare la buona fortuna.
  • Il nero è in relazione al riposo e alla decantazione (delle idee).

Ufficio

Per rispettare il feng shui in ufficio il tavolo da lavoro dovrebbe essere collocato nel punto più forte del locale, in modo che la schiena sia protetta e lo sguardo possa essere diretto sulla porta e sulla finestra. Anche ciò che sta di fronte alla postazione di lavoro è estremamente importante poiché aumenta il Qi ed è fonte di ispirazione. Pertanto sono da evitare scrivanie la cui postazione sia di fronte a un muro.

Cucina

Le regole del feng shui in cucina insegnano come apparecchiare la tavola, scegliere i colori e i cibi per un pranzo formale o allegro, una cena intima o in famiglia. Per far circolare le energie positive nel rispetto dei punti cardinali e liberare quelle negative dall’ambiente in cui il cuoco trasforma il cibo con l’uso dei cinque elementi: acqua, legno, fuoco, terra, metallo.

Fushimi Inari Taisha a Kyoto in Giappone © Freddie Marriage/Unsplash

Dove posizionare gli specchi

Il feng shui consiglia di non collocare specchi nella camera da letto per la loro capacità di disturbare il campo energetico. Coprendo con teli gli specchi durante la notte la qualità del sonno migliora notevolmente.

Feng shui e architettura

Di fondo l’architettura occidentale e quella orientale hanno un medesimo concetto di base: il raggiungimento di un equilibrio. Tuttavia, mentre l’architettura occidentale lo raggiunge attraverso l’uso della simmetria, quella orientale vi perviene attraverso un dinamismo: uno yin non è mai uguale a uno yang: sono sempre in relazione mutevole, ora domina uno ora l’altro, il compito è equilibrare queste due forze.

Nemichi-Jinja a Seki in Giappone © Sora Sagano/Unsplash

I quattro animali celesti del feng shui

Anticamente ci si rivolgeva al feng shui per scegliere il luogo ideale sul quale erigere il villaggio. Per questo motivo nel paesaggio dovevano riconoscersi le presenze dei quattro animali celesti o emblematici che possiamo definire come i guardiani delle quattro direzioni: il drago, la tigre, la tartaruga e la fenice rossa.

Il feng shui e l’acqua

L’acqua è un elemento legato all’abbondanza, alla ricchezza, al denaro, alla comunicazione. Si ritengono quindi propizi un corso d’acqua che scorra nelle vicinanze della casa con andamento calmo, meglio se da est verso ovest, o un piccolo lago a sud che riflettendo la luce del sole possa esaltarne la benefica presenza. L’acqua deve essere sempre presente negli ambienti della casa.

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Taiji e Salute

In considerazione dello stretto rapporto con la visione taoista dell’universo, il taijiquan si lega con la medicina tradizionale cinese che lo considera un tesoro da affiancare all’agopuntura e alla fitoterapia.

La pratica del taijiquan (TJQ) è assolutamente rispettosa della postura. Ogni movimento avviene sempre intorno al baricentro mantenendolo in posizione centrale. Il mantenimento della postura verticale con l’estensione del capo e del tronco porta ad atteggiamenti posturali corretti e riduce la naturale tendenza ad incurvarsi che si verifica con l’età .

Data la sua sempre maggiore diffusione nel mondo occidentale il taijiquan è entrato a far parte di vari protocolli di studio che ne hanno valutato la efficacia su molti aspetti della salute e delle malattie.
Una ricerca approfondita sui campi di utilizzo del Taijiquan in ambito salutistico di cui riportiamo una sintesi che è stata elaborata dalla dott.ssa Sandra Capitolo medico pneumologo, pratica Taiji dal 1991 e lo insegna dal 1995; dal 1998 dirige il reparto di riabilitazione respiratoria dell’Istituto Climatico di Robilante dove utilizza anche la pratica del taijiquan e del qigong nei percorsi riabilitativi.

 

Apparato locomotore

Il principale effetto riportato da numerosi studi è la riduzione del rischio di cadute e la conservazione dell’equilibrio nei soggetti praticanti anche di età avanzata. Se si tiene conto che nel 1/3-1/2 dei soggetti sopra i 65 anni si verifica una caduta almeno una volta ogni anno e che le complicanze di tali cadute sono nel 10-15 % la fratture del femore e/o del radio, la riduzione del 47% del rischio di caduta nei soggetti che praticano il TJQ rispetto a quelli che fanno esercizi di postura (1,2,3) rappresenta un forte incentivo ad introdurre tale pratica all’interno delle attività motorie per la terza età.
Poiché le cause più importanti della perdita di equilibrio sono rappresentate dalla diminuzione della forza muscolare e della flessibilità, dalla modificazione del cammino che avviene con l’invecchiamento, dalla riduzione di attività del sistema visivo e vestibolare, è ben comprensibile come il TJQ riesca ad imprimere un cambio di direzione a tale processo attraverso:
l’aumento della forza degli arti inferiori e della mobilità delle articolazioni delle anche, ginocchia, caviglie perchè i suoi movimenti, pur essendo dolci, stimolano i muscoli e la articolazioni, che sopportano il peso del corpo e, muovendosi in continuazione, acquistano mobilità e flessibilità (4), la maggior flessibilità della colonna e la maggior rotazione del bacino, che aiuta a muoversi più sicuri nello spazio sempre presenti al movimento;
la maggior attività del sistema visivo e vestibolare (orecchio). Questi sistemi che invecchiano con l’avanzare dell’età, si mantengono in efficienza attraverso la continua sollecitazione data dai lenti movimenti del TJQ associati alla sguardo (lo sguardo dirige il movimento). Nello studio di Tsang (5) il confronto tra gruppi di anziani praticanti e sedentari e un gruppo di giovani mostrava che la componente visiva e vestibolare dell’equilibrio era sovrapponibile nel gruppo di giovani e di anziani praticanti rispetto al gruppo di anziani sedentari.

Un altro effetto importante sull’apparato locomotore è il rallentamento della perdita di osso nelle donne in menopausa. In questa categoria di persone il 90% delle fratture da osteoporosi è conseguente ad una caduta. Quindi le donne hanno un maggior rischio di fratture rispetto gli uomini. La perdita ossea inizia nella 4° decade e subisce una accelerazione con la menopausa. Le cause dell’accelerazione menopausale riguardano fattori ormonali, l’età e fattori secondari come modificazioni della circolazione, malnutrizione, riduzione dell’attività fisica, ma è anche importante la riserva con cui ci si presenta alla menopausa. È stato rilevato che donne in menopausa da 1-9 anni, praticanti di TJQ da almeno 4 anni, presentavano una densitometria ossea di base più alta del 10-15 % rispetto a donne sedentarie come espressione di un ritardo della perdita ossea e che dopo 12 mesi la perdita di osso era inferiore di 2 volte rispetto ai controlli sedentari, in particolare a carico del femore e della tibia (2,6-3,6 volte meno), ossa queste, che più facilmente vanno incontro a fratture (6).

 

Sistema cardiocircolatorio e respiratorio

 

L’attività esercitata durante la pratica del Taijiquan può essere equiparata ad un esercizio aerobico di media intensità.
Il TJQ risulta efficace sulla pressione sanguigna portando ad una diminuzione sia della sistolica che della diastolica(7), Questo è soprattutto importante e dimostrato su donne di età media, in menopausa in una fase della vita l’ipertensione rappresenta un evento frequente.

L’attività praticata influisce anche sulla frequenza cardiaca e respiratoria con aumento del consumo di ossigeno.
Nella figura 1, tratta dal lavoro di Yunfa Liu (8), è evidente come praticanti esperti di taijiquan presentino una frequenza respiratoria di base (parte sinistra del grafico) nettamente inferiore a persone che hanno appena iniziato lo studio della pratica, sia nella fase di riposo sia durante l’esecuzione della forma 24. Nella parte destra del grafico invece, è riportata la frequenza cardiaca che risulta superiore nei soggetti esperti come espressione di una maggior capacità ed intensità di esecuzione dell’esercizio.

Il taijiquan è stato utilizzato in molti studi all’interno di percorsi riabilitativi. In persone con scompenso cardiaco cronico(9) è stato dimostrato che la pratica del TJQ come attività fisica riabilitativa portava ad un aumento staticamente significativo dei metri percorsi al test dei 6 minuti di cammino e del consumo di O2 evitando il decondizionamento e migliorando la tolleranza all’esercizio fisico; la maggioranza dei soggetti studiati riferiva inoltre un miglioramento della qualità della vita e una continuità nella pratica che si prolungava al di là del tempo dello studio.
Il coinvolgimento dei praticanti è un aspetto importante e positivo dell’inserimento del taijiquan all’interno dei percorsi riabilitativi, soprattutto per patologie croniche che richiedono costanza e un tempo variamente lungo di esercizio. In questi gruppi l’abbandono spontaneo, la discontinuità, è un evento frequente che riduce l’efficacia del percorso riabilitativo. Negli studi che hanno utilizzato il taijiquan, viene riportata invece costanza e aderenza da parte dei partecipanti che nasce dalla essenza stessa del TJQ, pratica che coinvolge mente e corpo, che presenta una progressione, un percorso da percorrere in un gruppo che la pratica stessa unisce e rafforza

 

Sistema cardiocircolatorio e respiratorio

 

Se si analizzano gli elementi fondamentali della tecnica, il passo con il lavoro sul piede e la spinta verso l’alto, il respiro lento, profondo, diaframmatico, il suo collegamento ritmico con il movimento, si comprende come la pratica del TJQ sia associata ad un miglioramento delle caratteristiche vascolari periferiche e a un ritardo del declino vascolare età associato, come ha dimostrato Jong-Shyan Wang(10) nello studio sulle caratteristiche circolatorie degli arti inferiori in anziani praticanti da vari anni, studio che ha messo in evidenza un sistema circolatorio efficiente e sovrapponibile a quello di giovani sedentari. Nella tecnica del passo il massaggio costante della pianta del piede e la spinta verso l’alto aiutano, stimolano, mantengono efficiente la pompa che spinge il sangue venoso carico di anidride carbonica dalla periferia verso il cuore destro e da questo ai polmoni per scambiarla con l’ossigeno che da qui attraverso il cuore sinistro tornerà a nutrire tutti i nostri organi e tessuti. Questo percorso avviene in coordinamento con il respiro e con il movimento ritmico del diaframma che come un mantice aiuta il ritorno del sangue venoso al cuore e spinge il sangue ricco di ossigeno alla periferia. L’efficienza del sistema vascolare è quindi garanzia di un corpo sano ed efficiente in cui il processo di invecchiamento segue vie naturali e viene rallentato.

 

Sistema nervoso centrale

 

Nel cervello si producono varie onde a seconda dell’attività: le onde alfa si sviluppano nello stato di calma, ad occhi chiusi, le onde beta esprimono invece uno stato di reattività, l’azione, con gli occhi aperti.

Nello studio di Yunfa Liu (8) da cui è tratta la fig.2, si è visto che nei praticanti di TJQ nella fase di rilassamento, anche brevissima, (1 min) le onde alfa aumentano notevolmente come segno di una capacità del cervello di riposarsi e di recuperare maggiormente gli stress e l’iperattività e di raggiungere rapidamente uno stato di rilassamento e di calma.
Le onde beta invece, compaiono nella fase di pratica con potenza superiore rispetto ai sedentari, ma sono presenti già prima a significare un maggior coinvolgimento nella pratica, quella che i maestri cinesi chiamano consapevolezza, consapevolezza del movimento ancor prima di compierlo.

È stato recentemente segnalato l’uso del taijiquan in programmi riabilitativi per persone uscite dal coma dopo eventi traumatici. Questa pratica si mostra in grado di incidere su due aspetti che accompagnano il post- coma: la capacità di rilassarsi e la capacità di concentrazione. Alla luce dello studio precedente si comprende come questi due aspetti vengano favorevolmente influenzati dalla pratica del taijiquan che da un lato favorisce uno stato di calma mentale, uno stato meditativo sempre più profondo, aiutando a raggiungere uno stato di rilassatatezza e dall’altro stimolando la mente alla consapevolezza del movimento, favorisce la capacità di concentrazione.
La capacità del TJQ di favorire la calma mentale, lo stato di rilassatezza, spiega anche l’influenza sul sonno: soggetti anziani con moderate turbe del sonno sono stati studiati (11) utilizzando il taijiquan in confronto con esercizi a basso impatto. I praticanti riportavano significativi miglioramenti nella qualità del sonno; inoltre si riduceva la latenza del sonno con una riduzione di 18 minuti per notte nella comparsa del sonno, un aumento della durata con 48 minuti di sonno in più durante la notte, un miglioramento della efficienza del sonno e riduzione dei disordini ad esso connesso. Questo può essere riferibile alla maggior facilità alla condizione di riposo con predominanza delle onde alfa come visto nel lavoro di Junfa.

Un ultimo aspetto importante è la attività sulla memoria: imparare, non smettere mai di imparare mantiene in esercizio il nostro cervello ed e’ la miglior ginnastica che gli possiamo far fare.
Ebbene IL TAIJIQUAN, oltre a doverlo imparare perché non è un semplice esercizio ma una sequenza, ci costringe alla memorizzazione, a pensare sempre a quello che stiamo facendo, ad essere sempre presenti e consapevoli ma nella calma. Quindi il nostro cervello è attivo, lavora, ma sempre nella calma, senza stress né rincorse. Questo mantiene giovane e allenato il cervello.

Malattie degenerative

Una revisione molto selettiva di studi sull’artrite reumatoide (Cochrane collaboration 2004) ha evidenziato un miglioramento significativo della flessione delle caviglie e dell’estremità del piede, del tempo di tenuta della posizione eretta, della velocità di marcia e del tempo dell’alzarsi dalla sedia, miglioramento della flessione e rotazione delle spalle, della vita, delle anche e ginocchia. Se i risultati possono sembrare di modesto significato, va tenuto in considerazione che la durata degli studi e quindi della pratica era di 6 mesi, per una malattia con andamento subdolo, cronico, progressivo ed invalidante.
I movimenti fluidi, lenti, sicuri, il controllo della postura, il coinvolgimento di tutte le articolazioni danno ragione dell’effetto benefico nelle cosiddette malattie degenerative, malattie da invecchiamento e da cattive abitudini di vita.
Una buona pratica quotidiana del taijiquan non può che essere la via per uno stato di benessere, per una vita senza malattie e per un processo di invecchiamento piacevole, consapevole e accettabile.

 

“Pensiero Taoista”

“Se prendete tutto il mondo nel vostro cuore, se arrivate a dominare correttamente il vuoto e il pieno, se respirate l’Energia primordiale e mantenete lo spirito calmo e tranquillo, i vostri muscoli esisteranno finché esisterà la Terra”.

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