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Viaggi

In Cina con Sonia e Francesco giorno 12

2 yuan per il biglietto

Ultimo giorno di allenamento.
Sembra ieri ma sono passati già 11 giorni.
Sveglia presto.
Colazione sotto gli sguardi incuriositi di grandi e piccoli cinesi.
L’attesa alla fermata del bus, pronti con 2 yuan per il biglietto.
Il tratto  a piedi fino alla palestra.
Lo scambio di sorrisi e di saluti con gli uomini della sicurezza all’ingresso,
ormai abituati a vederci entrare e uscire con i nostri zaini, quattro volte al giorno.
Ripensiamo con simpatia alla prima volta, quando ci hanno bloccato e un profluvio di suoni per noi incomprensibili ci ha investito… ”e  adesso chi glielo spiega che siamo autorizzati?”
Allora abbiamo accennato due movimenti di taiji. Hanno capito e ci hanno fatto passare ripetendo “hao, hao”.
La pratica quotidiana.
L’acquisita familiarità alla vita di training, con i suoi ritmi, le sue abitudini, i suoi rumori.
La possibilità di osservare l’eccellenza in ogni singolo istante…
Abbiamo imparato tanto.
Il Taiji ci ha portato fin qui.
L’inizio di una ricerca che non potrà esaurirsi.

 

In Cina con Sonia e Francesco giorno 11

Un dito leggero appoggiato sul braccio..

 

Anche oggi ci troviamo in palestra in anticipo rispetto all’orario ufficiale di allenamento.
Di solito la mattina iniziamo alle 8,30.
Mezz’ora prima che arrivino gli atleti della squadra.
Ma ormai da qualche giorno, abbiamo preso l’abitudine di riscaldarci da soli e ripassare la forma fin qui appresa così da trovarci preparati quando Hu Laoshi ci chiede di eseguirla prima di proseguire.
E così, passo dopo passo,
osservando il Maestro e ripetendo,
sbagliando e correggendo oggi siamo arrivati a concludere la Forma 16 stile Chen.
Ci rimane tutta la giornata di oggi e quella di domani per tornare su alcuni particolari e approfondire alcuni passaggi.
E allora si inizia questa nuova fase di allenamento e studio in cui ripetiamo la Forma dall’inizio alla fine, quante più volte possibile.
Hu Laoshi si avvicina, quando pensiamo che sia intento a seguire altri. Non parla.
Appoggia leggero un dito sul tuo braccio e quel dito che ti ha appena sfiorato prosegue, con leggerezza e decisione allo stesso tempo,  fino ai suoi occhi.
Capisci che ti devi fermare per osservare.
Stai eseguendo il movimento in modo non corretto e lo devi mettere a fuoco.
Solo dopo, dovrai ripeterlo.
Reinserirlo nella sequenza e quindi nell’intera forma.
Non c’è altro da fare. Ne’ da dire.

In Cina con Sonia e Francesco giorno 10

Sotto la pioggia..

Studiare il Taiji in Cina è molto appagante ma è anche sfidante.
A partire dalla lingua fino alle abitudini alimentari.
Anche il clima ha la sua parte.
In questa stagione, qui a Zhengzhou, la temperatura sfiora perfino i 40 gradi e accade di frequente che la pioggia arrivi repentina cancellando in un attimo una bella giornata di sole splendente.
Per raggiungere la palestra di solito prendiamo l’autobus e poi abbiamo un tratto di strada a piedi di circa 150 metri.
Ebbene, oggi, un minuto dopo essere scesi dal bus, è cominciato a piovere: una pioggerellina leggera che dopo aver percorso i primi 10 metri si è intensificata.
Abbiamo dovuto fermarci sotto la tettoia di un negozio certi che, come più volte è capitato in questi 10 giorni, si sarebbe placata.
Invece in pochi istanti ne è venuta giù tanta da allagare la strada.

Le commesse del negozio sono uscite e ci hanno invitato all’interno.
Con un timido sorriso ci hanno fatto accomodare su due poltroncine e sono sparite per tornare, pochi secondi dopo, con due bicchieri di acqua bollente (la tipica bevanda estiva per i Cinesi di questa zona) e un piattino di acini di uva nera.

Il sapore dell’ospitalità cinese.
Xiexie, xiexie, grazie davvero! Approfittando  di un momento di minore intensità della pioggia e presa ispirazione da alcuni passanti, alla fine, in palestra siamo arrivati così

 

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In Cina con Sonia e Francesco giorno 9

Sveglia alle 5,30..

 

Oggi è il giorno dell’evento da noi (ma in particolare dalla parte yin della coppia) tanto atteso.
Sveglia alle 5,30.
Quando usciamo dall’hotel la città è molto diversa da quella che abbiamo imparato a conoscere.
Pochissime auto in circolazione, nessun motorino elettrico che schizza a destra e a sinistra o che arriva silenzioso alle tue spalle  alla velocità della luce, senza accennare a rallentare neanche quando ti trovi legittimamente sulle strisce pedonali…anzi, ti suona perché, attraversando insieme a te, gli sei di impedimento!
L’auto che ci porterà a destinazione procede rigorosamente nei limiti e quando arriviamo alla barriera di ingresso dell’Università, la Baoan, la sicurezza che presidia tutti gli edifici considerati strategici, scambia qualche frase con il conducente e poi ci lascia entrare.
Mentre percorriamo i viali del campus, incrociamo squadre di giovani in uniforme sportiva che corrono e cantano…sono le 6,30 quando raggiungiamo il punto di incontro,
il Gymnasium.
Davanti a questa struttura circolare di recente realizzazione campeggia un grande pannello rosso con caratteri cinesi bianchi e due date inequivocabilmente chiare: 1949-2019.
Oltre al tradizionale simbolo del Partito.
Hu Laoshi ci ha indicato di essere lì prima del loro arrivo così da consentirci di entrare.
Siamo soli ma a poco a poco cominciano ad arrivare pullman pieni di bambini e giovani di diverse scuole di arti marziali.
E poi arrivano anche loro.
I “nostri” ragazzi, atleti professionisti della squadra nazionale scendono da un autobus di linea senza numero!!!
Ancora una conferma di come la grandezza si sposi con la semplicità e il basso profilo.
Hu Laoshi li segue. Quando ci vedono ci salutano con calore e, in mezzo a tanta gente, accogliente ma estranea, è come ritrovare qualcuno di famiglia.
In spalla zaini e abiti tradizionali appesi sulle grucce. Allegri e tranquilli si dispongono in file da due, ora davanti c’è Hu Laoshi che ci fa segno di chiudere la fila.
Superati i controlli, entriamo nel parterre dove si svolgerà l’evento.
Che emozione!
I ragazzi si riscaldano e provano, limitandosi ad accennare ciascuna sequenza.
E’ tempo di colazione e insieme mangiamo un panbrioche e un uovo sodo.
Nel frattempo  sopraggiunge il picchetto d’onore con la bandiera del Paese.
A poco a poco il parterre si gremisce di tutti gli studenti delle varie scuole di arti marziali, ciascuno con il proprio gagliardetto.
È tempo per noi di prendere posto sulle gradinate, prima che anche tutte le migliaia di studenti lo facciano, dopo il saluto alle autorità e l’inno nazionale.
I “nostri” ragazzi hanno indossato i loro abiti tradizionali e sono ancora più belli di come li immaginavamo.
L’evento ha inizio con una coreografia che presenta le arti marziali come strumento di difesa dal bullismo nelle scuole e poi eccoli!
Tocca a loro!!!
Applausi a non finire.
Li raggiungiamo. Si cambiano e stavolta tutti insieme ce ne torniamo felici ed emozionati in palestra. Nell’autobus di linea, senza numero.
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In Cina con Sonia e Francesco giorno 8

Riprendono gli allenamenti ma….

Riprendiamo gli allenamenti. Ripassiamo quanto appreso fin qui e poi avanti con una nuova sequenza.
Ripasso e avanzamento.
Ripasso e avanzamento.
I ritmi si fanno più serrati.
Teniamo duro.
Alla fine della giornata, Hu Laoshi ci informa che domani mattina saranno tutti all’Università della Tecnica e della Scienza del Fiume Giallo…
La palestra sarà comunque a nostra disposizione…
sulla strada del ritorno in albergo, ci guardiamo “furbetti” e ci diciamo “perché non andare anche noi all’evento?”…scatta la macchina organizzativa…contattiamo una delle ragazze della squadra…arriva l’OK di Hu Laoshi…scambio di indicazioni per raggiungere la destinazione…siamo pur sempre in una città di 10 milioni di abitanti…ci dobbiamo trovare alle 6,45 a questo indirizzo 黄河科技学院…volere è potere! Vedere i “nostri” ragazzi in una sede ufficiale è un’occasione che non si ripeterà…

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